Qualcuno me lo ha chiesto di getto, qualcuno ha aspettato l’occasione per farlo, ma alla fine molti di voi mi ha fatto la stessa domanda: ma che fine hai fatto?
Ecco, sono qui, dopo mesi, anzi, farei meglio ad esssre onesto con voi dicendovi la verità, anni. Veniamo al sodo. Non vivo più in Laos, sì. La situazione economica e lavorativa ha inciso sulle mie scelte, che, a dire il vero, erano già in cantiere da anni; il Covid ne ha solo rallentato la materializzazione. Sono stati almeno due anni di sospensione, durante i quali ho continuato a lavorare, anche se con minore entusiasmo, nell’attesa che il Laos si riaprisse al mondo. Un giorno ho deciso, correva il mese di marzo dell’anno corrente. Complice la riapertura della Thailandia, ho lasciato lavoro, casa e affetti per sportarmi nella “terra dei sorrisi” per una vacanza, prima di rientrare in Italia. Non avevo fatto i conti con il destino.
Era un sabato, mi trovavo a Hua Hin, una località balneare per locali nel Golfo del Siam, quando dal Laos arriva una notizia inattesa: da lunedì il Paese riapre, senza restrizioni. Da non credere, ma solo per chi non conosce il Laos. Non poteva essere una scelta motivata da ferree ragioni scientifiche; il piano vaccinale andava a rilento e le percentuali di vaccinati erano abbondantemente sotto le aspettative. Il Laos era ancora parzialmente chiuso, per rientrare occorrevano almeno 24 ore di quarantena; sui mezzi pubblici era richiesta la mascherina e si discuteva di progetti di riapertura che avrebbero portato, secondo qualcuno, migliaia di golfisti coreani in viaggi guidati. E invece no, tutto a monte, il Laos avrebbe riaperto senza restrizioni nel giro di tre giorni. Troppo bello per essere vero.
E infatti la spiegazione a tutto ciò arriva dopo qualche giorno: il Paese è senza benzina. Code interminabili alle stazioni per approvvigionarsi la poca disponibile. Due anni di chiusura e una classe politica cialtrona che non ha rinunciato a fare ban bassa degli ultimi spiccioli hanno svuotato la banca centrale di valuta straniera. Niente valuta, niente carburante.
Il kip laotiano, che due anni di Covid hanno deprezzato, continua la sua corsa. I prezzi dei prodotti di importazione, negli ultimi due anni erano costantemente cresciuti. Dalla metà di aprile in poi la situazione era diventata tragicomica: 25.000 kip per un dollaro. Qualche mese prima ne bastavano 15.000.
I prezzi sono alle stelle. Crescono i prezzi dei prodotti importati e anche di quelli locali: carne, pesce, uova, verdura, frutta. Provate a immaginare gli effetti sugli stipendi pagati in kip.
Torniamo al sottoscritto. Era un pomeriggio di maggio, pioveva. Mi siedo al computer e spulcio nei bookmark del mio browser. Avevo salvato un annuncio di lavoro, al quale non avevo prestato la dovuta attenzione, ormai i miei progetti erano quelli di rientrare in Italia.
Me lo voglio togliere da lì, penso. Rimetto mano al mio curriculum e preparo una email accomopagnatoria piena di belle frasi cariche di motivazione, il sale per condire la solita salsa. Fuori piove, ancora. Impacchetto tutto per bene e clicco sul tasto di invio. Pratica chiusa, il dente è tolto.
Non passa una settimana che ricevo una chiamata. Il telefono trilla mentre avevo in mano uno shwarma, una specie di rotolo di carne e verdura che avevo comprato da uno dei tanti venditori da strada. Ve la faccio breve, tanto avete già capito. Mi chiamano per fissarmi un colloquio, il giorno dopo. No, domani non posso, dico io. Spostiamo tutto alla settimana successiva. Torno a Bangkok, mi sistemo in un apart hotel sulla trafficatissima Sukhumvit Road e attendo il giorno fatidico. Camicia, pantalone elegante e scarpe nere: erano anni che non mi vestivo così. Mi richiamano dopo una settimana. Assunto. Le invieremo la proposta via email, ci servono questi documenti, eccetera, eccetera.
La mia vita cambia, di nuovo. In pochi giorni i miei piani vanno a monte. Devo trovare una casa, ricomprare vestiti, scarpe, complementi d’arredo. Prima di lasciare il Laos avevo venduto tutto.
E ora sono qui, vivo al ventiquattresimo piano di un condominio di Bangkok, ho un nuovo lavoro, nel settore turistico. Quello che avrei voluto fare, e che sembrava essermi sfuggito per sempre, l’ho trovato, o forse mi ha trovato lui.
La storia è finita, o forse è appena cominciata. Di nuovo.
Ben ritrovato, mi fa piacere rivederti.
Queste storie catturano sempre per quel mix di fatalità e speranza.
Anche in Laos se non sbaglio, il tuo primo lavoro come insegnante fu una combinazione di casualità,
Ricordo vagamente un volantino, un autobus, … o forse confondo Vidblog 😳 ?!?!
Ma non importa: ben ritrovato !
Leggendoti oggi il primo sentimento é stato di malinconia, forse per quella frase “… ho abbandonato tutto casa lavoro affetti “
Se sembra facile, quasi necessario da giovane, con il passare del tempo ha un prezzo sempre più alto.Ma questo é il mio sentimento , e io sono ormai “vecchio”
Comunque ben ritrovato !
Spero che anche dalla nuova vita tu abbia voglia e tempo per raccontarci qualcosa che alimenti in noi malati di Asia quel mix di curiosità e nostalgia
Seguo molti Vidblog italiani espatriati in Thai/Asia, vedo che molti sono nel settore turistico
Alcuni di loro manifestano nei loro video un amore così vero e una semplicità nel raccontarlo che apprezzo moltissimo
A volte é il piacere di vedere un posto nuovo che poi metti nella playlist per il prossimo viaggio, a volte é il piacere di spiare dentro una vita quotidiana
Altre volte é il piacere di conoscere una tradizione un simbolo
Ecco quello che vedo mancare a volte in questo mondo è proprio il rendere un po’ più comprensibile quello che banalmente chiamiamo folclore
Non sto pensando a un super quark, ma a cose semplici, un accenno, due parole : perché qui così tanti galli, perché oggi tante magliette rosa, …..
Poi ci sono le storie, le storie delle persone, gli accadimenti gli incontri,
i Vidblog dall’Asia mi piacciono per tutto questo, mi fanno compagnia, uniscono con un sottile filo il tempo tra un viaggio e l’altro,
Spero che tu dal tuo nuovo lavoro, dal tuo appartamento al ventiquattresimo piano vorrai continuare a raccontarci storie asiatiche
Comunque ben ritrovato!
Ciao
Danilo
Ciao Danilo, grazie per il lungo e sentito commento che condivido sia nel contenuto sia nella forma. Mi auguro di avere tempo abbastanza per continuare a scrivere. Video… uhm… sarà difficile.